Quale momento migliore per scrivere il mio primo articolo se non partendo ispirandomi al viaggio Napoli-Rotterdam in treno?
In questo momento mi trovo sull’ultimo dei tre treni, quello finale, quello liberatorio, l’ultimo treno in cui ho sistemato con fatica ancora una volta i due valigioni da 50 kg l’uno, il treno che va da Parigi a Rotterdam.
Perché ho scelto di viaggiare in treno?
Perchè ti rendi davvero conto di dove cazzo stai andando!
Rotterdam è la meta che ho scelto per iniziare a costruire il mio futuro nei dubbi e nelle paure che solo un paese estero può farti provare.
Io amo l’Italia per tante ragioni ma dopo quasi 30 anni è davvero ora di cambiare aria, è ora di lavorare in un paese in cui la figura del musicista è regolata in modo ordinato e convincente, un paese in cui posso permettermi di creare qualcosa di veramente mio e non ripiegare tristemente collocandomi nei posti statali ed entrando nella scatola chiusa del sistema italiano.
Il musicista DEVE aver il diritto di essere un libero professionista in grado di creare un proprio business senza essere schiacciato dalla pressione fiscale che ti spinge, per causa di forza maggiore, a scegliere tutto ciò che tarpa le ali di un artista: l’opaca ordinarietà mal retribuita!
Lo so, sono parole davvero forti ed è difficile esporre questi pensieri ma è tutta la rabbia che provo.
L’Italia è diventato un paese saturo di pigrizia culturale che nuoce gravemente alla salute dell’artista.
Ho una persona che mi aspetta in stazione.
Il suo nome è Andrea Leone ed è un grandissimo sassofonista ma soprattutto un mio grande amico con il quale collaborerò nonostante la concorrenza del suonare lo stesso strumento! :)
Sono pronto per essere folle e fare cose pazze!
Grazie Andrea.
Grazie Rotterdam.
Grazie Roberta.
Grazie Famiglia.
Grazie per il vostro grande aiuto!
A presto!
Davide.

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